Ormai lo Shoe Report, promosso da A.N.C.I. – Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani è giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Essendo lo Shoe Report nato nel 2008, in contemporanea con l’avvento dell’attuale fase economica, esso ha contribuito a leggere ogni dodici mesi l’andamento del settore rispetto all’evoluzione di tale fase, rilevando i fenomeni più importanti come pure avanzando possibili proposte di accompagnamento delle aziende, impegnate a rispondere ai nuovi paradigmi dello sviluppo mondiale.
Quest’anno vengono messe in luce innanzitutto le conseguenze di una crisi lunga e dai segnali alternanti che sembrano evidenziare un andamento a “doppia V”: affiorano nel 2012 nuovi elementi problematici sul piano dei mercati (mutevoli rispetto al passato e mutanti nella loro domanda di calzature) come pure sul piano della diversificazione tra le aziende. Il panorama comprende quelle da sempre particolarmente dinamiche, quelle resilienti che hanno saputo incorporare le difficoltà, reagendo rispetto ad esse e quelle che ancora si trovano in sofferenza e che rischiano di indebolire la forza della filiera calzaturiera. Ma le aziende dinamiche e reattive (e soprattutto orientate all’export) manifestano fortunatamente segnali di tenuta evidente, confermati dall’andamento positivo degli ordinativi, del fatturato, del clima di fiducia, degli investimenti e dell’occupazione: elementi questi che contribuiscono a sostenere la mutazione necessaria delle imprese rispetto ai cambiamenti in corso.
Oltre all’analisi congiunturale (MICAM/autunno 2012 e MICAM/marzo 2013) è stato effettuato il consueto check-up annuale delle aziende calzaturiere. Il tutto è stato completato da un capitolo ad hoc sul necessario contributo dell’Europa ad una competizione equilibrata, che ha illustrato quattro temi-chiave: l’attuazione del “Made-IN”, l’aggiornamento degli accordi commerciali bilaterali, l’esigenza di pervenire ad una piena applicazione del REACH, nonché quella di attuare un contrasto più deciso della contraffazione (tale capitolo è stato predisposto in vista della presentazione dello Shoe Report anche in sede europea).
A tutto ciò si è aggiunta la consueta parte dedicata agli indicatori statistici che danno un’idea dell’andamento di medio periodo di aziende, produzione, export, import, consumi e del raffronto con altri Paesi produttori.
Il quadro che emerge è quello di un settore che presenta elementi problematici ma anche una significativa capacità di riposizionamento e di ricerca del nuovo. Questa situazione richiederebbe di sviluppare quella che è stata definita come Relazionalità di Sistema e cioè una convergenza di intenti e di azioni tra protagonisti diversi, in un comune sforzo di promozione della produttività e della competitività, che investa non solo la responsabilità del settore calzaturiero, ma anche quella dello Stato, degli Enti locali e della stessa Europa che debbono saper creare le migliori condizioni di contesto competitivo possibile.
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