Un piccolo paese, quello di Peccioli (in provincia di Pisa), ma con un’esperienza particolarmente significativa. Da tempo è in corso infatti un originale esercizio di sviluppo locale, a partire dalla risorsa rappresentata da una discarica cioè da un sito che normalmente è considerato come una realtà da cui difendersi o di cui liberarsi, in una sorta di comune intesa tra amministratori locali e cittadini.
In questo caso il circuito si è invece rovesciato, trasformando “l’oscuro oggetto” in un vero e proprio impianto industriale, caratterizzato da elevati livelli di sicurezza e da consistenti (e crescenti) risultati economici. Ma trasformando anche il rapporto tra cittadini e amministrazione, grazie ad un “metodo-Peccioli” di partecipazione attiva che la classe dirigente locale ha saputo alimentare: attraverso la condivisione degli obiettivi, ma anche tramite il godimento di risultati concreti in termini di infrastrutture e di servizi, di cui la comunità ha tratto e trae profitto.
Si è insomma investito su un’idea, ma anche sui cittadini che di essa devono e possono essere parte attiva.
Ormai il percorso compiuto ha assunto un profilo molto articolato, passando dall’iniziale trattamento dei rifiuti all’impegno nei campi più diversi: dalle energie alternative alla valorizzazione di Fondi Rustici e al turismo, dalla ricerca applicata alla costituzione di una società finanziaria per la gestione del risparmio (SGR).
Il filo rosso di un’originale modalità di sviluppo locale si sta ancora svolgendo e prende la forma della progettazione di ulteriori, significativi passi per il futuro.
L’esperienza presenta dunque molti aspetti interessanti che suggeriscono una diffusione più ampia, al di là di quanto possa essere già avvenuto a tutt’oggi. Essa costituisce una modalità di sviluppo che può essere trasferita ad altre situazioni locali (anche al di là del nostro Paese), non solo per i contenuti tecnici, ma anche perché tocca un tasto particolarmente delicato rispetto alla realtà odierna: quello della promozione di una sintonia evoluta tra classe dirigente e popolazione, all’insegna non di una pura difesa di ciò che si è già raggiunto, bensì di una scommessa continua su quello che si può ancora diventare. Malgrado e oltre la crisi attuale, attraverso tutte le mutazioni che saranno necessarie
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