Il presente testo si configura come un percorso di analisi “partecipata” sul tema degli anziani non autosufficienti, residenti nella Provincia Autonoma di Trento e nel Comune di Trento.
L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di cooperative sociali che intendevano ragionare sul loro ruolo presente e futuro, tenuto conto della necessità più ampia di ripensare le politiche sociali, strette tra bisogni (in crescita) degli anziani non autosufficienti e risorse pubbliche (in contrazione) sia a livello nazionale che a livello provinciale.
La scelta è stata quella di affidarsi ad un soggetto terzo autorevole che pilotasse l’operazione di analisi, mentre i promotori hanno provveduto a coinvolgere nella riflessione i diversi protagonisti pubblici e privati che offrono, a vario titolo, politiche e servizi di assistenza sul territorio.
Il risultato è un testo che tenta – sul piano dell’approccio – di risalire il fiume del pensiero corrente, riconoscendo la necessità:
- di ridurre la frammentazione pronunciata che caratterizza l’offerta di assistenza sul piano delle competenze, dei servizi, degli operatori, delle risorse e persino dei dati;
- di rovesciare l’ottica tradizionale che tende a privilegiare la logica dell’offerta rispetto a quella dei bisogni e della domanda;
- di spostare il ragionamento dal breve al medio periodo, poiché appare evidente il peggioramento rapido del rapporto tra il numero degli anziani non autosufficienti e la disponibilità di risorse pubbliche;
- di guardare agli anziani con una visione a 360°, attorno a cui ripensare sia le politiche di assistenza (per i più fragili) sia le politiche di promozione (per i più autonomi).
Mentre il risultato del Rapporto – sul piano concreto – è l’esplicitazione di un ragionamento che conduca il lettore attraverso la consapevolezza del numero degli anziani non autosufficienti al 2020 e al 2030 (+22,0% e +48,0% rispetto ad oggi), il confronto tra bisogni e servizi, l’esplorazione di un particolare aspetto di debolezza (quello delle “giunzioni” tra un servizio e l’altro), la valutazione della spesa pubblica attuale e di quella di prospettiva, l’effettuazione di una cost-analysis sperimentale dei servizi di assistenza a domicilio e in RSA.
Il tutto si è avvalso anche di un’indagine di campo su un panel di più di 100 anziani non autosufficienti e dei rispettivi care giver proprio per raccogliere in via diretta le opinioni sulla quotidianità dell’aiuto necessario e su quello ricevuto, nonché sui relativi costi.
Trovare un linguaggio comune e lavorare per una strategia condivisa di medio periodo ha portato infine ad avviare una riflessione su un Glossario comune e su un set di Principi comuni cui ispirarsi sul piano delle politiche e dell’azione concreta: questo nella convinzione che serve oggi una convergenza di responsabilità da parte dei decisori, degli operatori e delle stesse famiglie, in una logica di autentica “filiera pattizia” che deve immaginare come far quadrare il cerchio tra aspettative elevate e risorse scarse, operazione di gran lunga più impegnativa rispetto a quanto si è sperimentato in passato.