Per il terzo anno consecutivo il Gruppo ASSIMOCO ha promosso un Rapporto sul Neo-Welfare per l’Italia (realizzato dalla società Ermeneia di Roma), mettendo al centro le esigenze della famiglia, lette questa volta attraverso i comportamenti e gli atteggiamenti nei confronti del risparmio.
Una strategia attiva di Neo-Welfare familiare ha bisogno infatti di “combinare” al meglio forme di investimento diversificate tra loro: da quelle assicurative a quelle finanziarie, da quelle immobiliari a quelle di una certa liquidità che oggi corre il rischio di restare troppo inerte.
Il tema scelto risulta quanto mai importante per molte ragioni: perché gli italiani hanno ripreso a risparmiare malgrado la crisi (e in parte a causa della crisi), perché questo fa parte integrante delle strategie di autoprotezione della famiglia, ma anche perché quest’ultima è fortemente tentata dal restare “liquida” a causa delle tante incertezze concernenti i possibili investimenti.
Per queste ragioni sono state effettuate due indagini parallele, la prima sui capifamiglia italiani e la seconda su un panel di gestori del risparmio presso le Banche di Credito Cooperativo.
I risultati mostrano come il punto più delicato sia costituito dal “fattore-fiducia”, tanto più importante se si considera la presenza di un modesto livello di educazione finanziaria da parte degli italiani.
E tuttavia si coglie anche una situazione positiva di movimento sul modo di porsi rispetto al risparmio, mentre lo scorso anno tale situazione di movimento era stata rilevata sul piano di una certa maggiore disponibilità nei confronti delle coperture dei grandi rischi della famiglia.
Ma tale apertura conduce all’esigenza fondamentale di trovare un sostegno affidabile, professionale ed evoluto in termini di consulenza. Il che richiede di adottare un approccio integrato che sappia interpretare adeguatamente, da parte di quest’ultima, la diversità delle condizioni familiari, riuscendo ad offrire soluzioni appropriate e di tipo “combinatorio” tra investimenti diversi.
Infine anche quest’anno sono state analizzate alcune esperienze di tipo mutualistico-cooperativo che si ispirano alla promozione di una gestione maggiormente consapevole del proprio risparmio, la quale richiede una certa conoscenza dei meccanismi finanziari, una equilibrata cultura del rischio, ma anche – perché no – una possibile dimensione etica dell’investimento, nonché un rapporto più attivo col denaro che ha bisogno di entrare nel circuito della sua valorizzazione e di non rimanere troppo “in attesa”. Inoltre si è anche predisposto un caso internazionale che mette a confronto il livello di educazione finanziaria tra i diversi Paesi, giungendo ad alcune proposte specifiche per la situazione italiana.
Dopo anni di questa lunga crisi che viviamo si riaffaccia negli italiani una propensione significativa al risparmio: essa va non solo registrata, ma anche e soprattutto valorizzata sul piano degli investimenti, per il bene delle famiglie e dell’intero Paese che ha bisogno di riprendere il cammino dello sviluppo, utilizzando con intelligenza le risorse che, malgrado tutto, sappiamo generare.